Spesso troviamo fra gli antri di alberi insecchiti, nei buchi lasciati da formiche e uccelli, piccoli rotoli di pergamena fermati da antichi nastri.
I rotoli sono firmati dall'Anonimo delle Nebbie, menestrello vagabondo, elfo del bosco, o uccello notturno questo scrittore lascia le sue riflessioni che noi correttamente raccogliamo ed esponiamo:
...la nebbia è sempre intorno a noi anche quando fisicamente non c'è come in questi giorni, ma siamo avvolti da un altro mantello, quello della paura. La paura che non si ferma di fronte a nessun essere vivente, anche noi abbiamo paure che ci condizionano nel nostro costante peregrinare.
La paura acceca la vista interiore e poi subito dopo quella degli occhi, sembra di non vedere altro che buio e sentire il vuoto davanti a noi.
La paura è un'arma che non si vede, ma che ferisce e spesso uccide senza sangue spargere.
E' nella nebbia che tutto attutisce il luogo ideale per maturare le soluzioni e in questo caso gli umani potranno creare il loro nuovo ordine che sostituirà l'attuale finalizzato al profitto di pochi. Qualcuno potrebbe dire che questa è una visione idilliaca, inattuabile, invece no è l'unica soluzione che dalla nostra postazione "al di fuori", nella natura, riusciamo a vedere per voi. Una nuova era che consenta di vedere chiaramente come vivere in comunità nel rispetto della stessa e dei suoi componenti...un sistema quasi perfetto ….le amiche api…...
qui alcune righe sono sbiadite e non si legge altro, anche le successive hanno perso chiarezza e le parole si confondono con i segni che per noi umani sono alquanto insignificanti, per ora. Andremo ancora per boschi e alberi alla ricerca di altri scritti e subito li presenteremo alla Vostra attenzione.
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