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domenica 5 aprile 2015

OVORO



L'OVORO

è un uovo molto speciale che nel lontano tempo dei tempi, quando ancora l'uomo non aveva acquisito la sua piena consapevolezza, veniva ricercato ed utilizzato come prezioso valore di riferimento per ogni scambio alimentare. Tutti i contadini che producevano ortaggi e granaglie andavano a venderle al mercato del castello dopo aver trattenuro le quote imposte dalla Signoria, circa il 60%.
Quel poco che restava veniva presentato sui banchi nella speranza di recuperare un pò di monete.
Da alcuni anni però nemmeno le monete si trovavano in circolazione e soltanto l'ingegno o la magia di un avido agricoltore permise di utilizzare uno speciale valore, appunto l'OVORO. Un uovo tutto d'oro. Come riuscì a farlo produrre alle sue galline rimase un segreto, ma non per molto, infatti in breve tempo iniziarono a circolare uova di diversa misura, da quelle di quaglia a quelle d'oca a quelle di merlo. Ognuno portava come moneta il tipo di uovo che era riuscito a produrre. Nessuno della Signoria ritenne che quel sistema commerciale potesse intaccare le risorse del regno e così i contadini indisturbati continuarono a produrre a ad usare le loro uova che per renderle poco visibili decoravano con colori e stoffe.
Riuscirono a produrre tutti l'ovoro perchè venne diffusa involontariamente la tecnica per bocca del contadino più scemonito del villaggio e a causa di questa divulgazione dovettero inventarsi le decorazioni.
Molti di loro iniziarono a tenere sotto il proprio letto gli ovodoro che producevano senza scambiarli al mercato e piano piano nessuno più produveva verdura, intento com'era ad accumulare ricchezza con facilità.

Come riuscirono a far produrre l'ovodoro è ben spiegato in un trattato giunto fino a noi grazie ad una dimenticanza di un bibliotecario che non vide il testo caduto proprio dietro uno scaffale, lì rimase fino a poco tempo fa quando venne rimodernata la biblioteca.

Il testo, di pochissime pagine spiega meticolosamente cosa fare. In sostanza la fortuna di quei contadini fu determinata dalla loro collocazione vicino ad una dismessa piccola miniera d'oro. Dalla montagna sgorgava un ruscello con acqua giallastra con cui alimentavano le galline dei loro pollai.
L'acqua conteneva tracce abbondanti di oro che costituivano poi il guscio delle uova.
Alle galline veniva forzatamente somministrata soltanto quell'acqua.

In poco tempo però tutto cessò. I contadini non producevano più gli ortaggi e non andando al mercato nessuno scambiava più le uova d'oro. Le galline alimentate solo ad acqua per produrre incesssantemente solo uova d'oro in breve tempo evitarono di riprodursi. In meno di un anno tutti gli abitanti del villaggio si trovarono ricchissimi di oro, ma debilitati ed affamati al punto di dover investire i loro averi nell'acquisto di alimenti dai villaggi vicini.

Che cos'è la "cupidigia"? Il dizionario la definisce "desiderio sfrenato, bramosia, avidità, con un senso di eccesso condannabile in sé e per le conseguenze": è il non sapersi accontentare, il volere sempre di più, senza essere mai soddisfatti; è l'accumulare senza limiti.

Quando vedo che la cupidigia celebra  la Pasqua penso proprio a coloro che utilizzano le risorse del nostro pianeta  in modo indiscriminato contro il benessere e l'equilibrio del nostro mondo e  delle persone che lo abitano

GuFò

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