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lunedì 5 dicembre 2022

LIBERA ACQUA

Composizione su tavola in tecnica mista E’ assodato che l’acqua ha una memoria che trasmette dati nel suo scorrere. E’ assodato che noi conteniamo l’acqua in cisterne, contenitori di vetro come bottiglie, damigiane, vasche. E’ assodato che disperdiamo l’acqua a percentuali elevatissime nonostante per noi sia un bene vitale. La fisica quantistica ci insegna che la realtà non esiste se non c’è un osservatore, che la realtà la costruiamo noi con il contributo di ognuno, attimo dopo attimo, pensiero dopo pensiero e questa esiste proprio come la pensiamo. Di fatto siamo noi gli autori della realtà in cui viviamo così come poi la percepiamo. La fisica quantistica ci insegna che esistono più dimensioni e noi ne vediamo soltanto alcune. Guardiamo ma non vediamo, siamo stati volutamente programmati così. La proiezione del pensiero genera immagini che a loro volta vengono percepite solo da particolari recettori appositamente creati. Siamo limitati e per mantenere i nostri criteri di realtà dobbiamo condividere e trattenere quello che pensiamo legando ogni attimo e ogni cosa per evitare che sfugga e si distrugga o meglio si trasformi cambiando l’immagine che abbiamo pensato. Nell’opera Libera Acqua si nota questo complesso di riflessioni e di assunti fisici. Infatti La proiezione in entanglement dell’immagine contenitore-bottiglia è rappresentata dal fondo di una bottiglia che si proietta come segno a completare la sua forma. L’idea di bottiglia evidenziata dal disegno sulla tavola su cui si materializza poi la bottiglia ma che a sua volta per divenire reale (per la nostra percezione) deve essere legata quale immagine prodotta dal pensiero e in grado di sciogliersi.. La bottiglia con il buco rappresenta la nostra incapacità di contenere le risorse fondamentali come l’acqua:le bottiglie servono per contenere non per perdere il contenuto. Al tempo stesso l’acqua pensante trova una via di uscita dalla fragile prigione del vetro e asseconda la sua funzione pur sapendo che basterebbe poco per romperlo come un buco o un botto. La fragilità delle nostre paure che costituiscono spesso le nostre prigioni e al tempo stesso indicano la via per liberarsi (il buco nella bottiglia che giustifica l’assenza di acqua nel contenitore bottiglia: un’acqua che è fuggita dalla sua condizione) Il messaggio attuale indica la possibilità di vincere la prigionia del potere con la riflessione e la capacità di guardare oltre il vedere, ecco perché gli occhiali (d’epoca) distrutti rappresentano il vecchio sistema di imprinting visivo che può essere superato soltanto dalla consapevolezza, nuovo modo di vedere e comprendere il senso dell’esistenza e della crescita spirituale che ci appartiene.

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