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mercoledì 22 aprile 2020

IL TORSOLO

Fino a poco tempo fa nel nostro paradiso, fra fiori e frutti ci siamo dilettati solo a cogliere senza mai preoccuparci di comprendere le fasi della coltivazione, anzi ne abbiamo delegato la funzione ai primi passanti senza verificarne le capacità.
Abbiamo continuato a consumare sfrenatamente ogni prodotto visibile, in ogni angolo. Siamo vissuti nel paradiso senza alcun rispetto e senza comprenderne le regole.
Mangiando continuamente, soprattutto frutti dolci e succulenti senza verificarne l'origine, abbiamo cambiato i livelli delle papille gustative adattandole ai nuovi e gradevoli sapori. Abbiamo confuso i nostri sensi in totale distonia con l'ordine naturale. La nostra fame bulimica e sfrenata ci ha impedito di vedere cosa mettevamo nella bocca, cosa ci davano pur di calmare la voracità.
Oggi improvvisamente siamo rimasti senza frutta, abbiamo consumato tutto l'habitat paradisiaco, più in fretta di quanto i finti coltivatori siano riusciti a fornirci.
A terra sono rimasti i torsoli delle ultime mele, abbandonati come normale spazzatura negli angoli del paradiso desertificato. Cerchiamo cibo, abituati ad una fornitura passiva, modellata per anni sulle nostre viziate esigenze.
Oggi il cibo non è più disponibile e forse piegando la testa verso terra possiamo vedere quegli ultimi torsoli di mela, in parte rinsecchiti, ma ancora lì.
L'attenta osservazione di questi resti potrebbe far rinsavire le nostre menti al punto di riscoprire le antiche tecniche di coltivazione che hanno permesso la nostra sopravvivenza millenaria sulla terra.
Sì dobbiamo raccoglierli e con cura seminarli in un terreno fertile e sempre con cura attendere e proteggerne lo sviluppo della pianta. Solo da lì potremo riprendere la nostra alimentazione dando continuità alla nostra vita, ma con un nuovo concetto di armonia e rispetto per tutto quello che di naturale ci circonda.
 Dovremo avere rispetto di tutto il creato che vive in armonia e soprattutto non dovremo mai più delegare la nostra dignità e libertà ad altri. Non dovremo più violentare la natura con concimi sintetici e veleni……...

 Siamo noi i gestori del nuovo paradiso e  della nostra esistenza, siamo noi i coltivatori del nostro futuro e del futuro delle nostre generazioni.

GuFò

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